22 settembre 2010

RACCONTO-10° parte

Cap. 10
Sogni-prima parte


Venerdì 04 febbraio 2015- 12.30
"Tom, ti muovi?!"
"Un secondo e arrivo!"
Siamo al negozio e stiamo uscendo per la pausa pranzo. Tom sta diventando un bravo collega, è sveglio e sa come comportarsi con i clienti; è bello vedere con quanto impegno si stia dedicando al suo nuovo lavoro e osservarlo quando cerca di fare la persona seria è molto divertente. Oggi è riuscito a convincere una ragazzina a comprare un libro che sono sicura non aveva mai pensato, neanche lontanamente, di volere; il suo bell' aspetto è l' arma vincente con tutte le teenager in piena crisi ormonale.
"Tom, ma ci sei caduto nel gabinetto?" Dico sghignazzando. L' ho costretto a lavare il bagno (hi hi ^^)
"Sappi che è l' ultima volta che lo pulisco io!"
"Discuteremo di queto più avanti..."
"Finalmente!- dico quando spunta fuori con i guanti di gomma gialla, un secchio d' acqua e uno scopettone tra le mani- Ti manca il foulart in testa e poi sei uguale a Cenerentola." Lui fa un sorriso falsissimo
"Ma che simpatica..!"
"Lo so, grazie..." Mi giro verso la porta a vetri della biblioteca/libreria e trovo tre ragazze sorridenti che mi fissano.
"Ragazze!" Dico aprendo e tuffandomi tra le braccia delle mie amiche
Anmary:"Pic-Nic!" da dietro la schiena di Chris e Mary spuntano due sacchetti pieni di cibo e una coperta di lana
"Pic-Nic? E dove pensate di farlo?" chiedo
"Qui!" Rispondono all' unisono. Senza che me ne accorga al centro del negozio viene stesa la coperta sulla quale vengono appoggiati i cartoni della pizza e tre bottiglie di Coca-Cola.
"Tom, tu che pizza vuoi?" gli chedo raggiungendo le mie amiche sedute per terra
"Oh, no... Non voglio disturbare...-
"Non disturbi niente..." interviene An
"Ehm, in realtà avevo già un appuntamento..."
"Ah, ok... Allora a dopo..?" gli chiedo
"Certo..." risponde subito per poi esitare, come se fosse indeciso sul dafarsi, apre la bocca per dire qualcosa, ma non dice niente, si limita a sorridere e se ne va.
Appoggio per terra il cartone della mia pizza, la piego in quattro e inizio a mangiarla.
An si avvicina con espressione idagatrice:"Con chi aveva un appuntamento?"
"Non ne ho idea..." Rispondo chiudendo i miei dubbi (Su cosa poi?) in un cassetto
"Secondo me l' ha detto solo perchè voleva lasciarci da sole, sa che è l' ultimo giorno che state qui..." Dice Chris
"Uffa, è l' ultimo giorno..." dico abbracciando Mary
Mary:"Possiamo sempre sentirci per telefono..."
"Non è la stessa cosa... Poi con le tariffe alle stelle sarà come prima, ci sentiremo solo una volta al mese..."
"No!!! Non voglio pensarci!" Si lamenta An
Mary:"Forse dovremmo rivederci..."
"Magari tra meno di sei mesi..." suggerisce Chris
"Magari potremmo fare uno dei nostri viaggi..." continuo io
Mary:"Magari in un posto poco caro..."
"Magari al mare." dice An
"Illuminazione!- grida Chris- L' amico di mia mamma ha ancora la casa a Miami!"
Da qui ci vuole poco per decidere i dettagli del viaggio. Nonostante una breve ( e quando dico breve intendo circa un' ora) discussione sul fatto che siamo andate a Miami già tre volte la mancanza di denaro non ci dà altra scelta. La prima settimana di Marzo nessuna di noi ha esami, chiederemo i vari permessi lavorativi e la disponibilità della casa.
"Potrebbe venire anche il tuo amico,Corby. E suo fratello." dice An
"Bhè, si. Potrei chiederglielo." Parli del diavolo... La porta si apre e entra Tom seguito da Bill, entrambi con un espressione radiante. Salutano continuando a sorridere e chiedo al mio collega il motivo della sua felicità
"Niente di particolare..."
Il suo sorriso rimane lì, tutto il tempo e continua a non darmi spiegazioni mentre parliamo anche con suo fratello della possibilità di andare in America insieme, possibilità che accolgono a braccia aperte.
"Contatterò su facebook i nostri amici di lì per informarli del grande ritorno." Dice An contenta. Dalla prima volta che siamo andate a Miami ha stretto un rapporto molto particolare con Lucas, il vicino di casa. Lui è stato gentile con noi fin dall' inizio e ci ha fatto conoscere Hannah ( che per sua disgrazia viene spesso paragonata ad Hannah Montana), Jody e Michael (gli eterni fidanzatini), Sota (Un ragazzo di origine giapponese) e altri.
"Di pure che avviserai Lucas del tuo ritorno..." scherza Mary (appunto...)
An:"Sento dell' invidia nella tua voce..."
"Si, sono davvero molto invidiosa..." La punzecchia Mary ironica. La discussione su Lucas (al quale vengono affibiati titoli quali 'il cocco di An' e 'Innamorato perso della sua bella(sempre An)' ) va avanti e coinvolgiamo anche i gemelli finchè il mio cellulare mi avverte che sono le due ed è ora di riaprire il negozio. Saluto le ragazze e Bill, che si offre di riaccompagnarle a casa in macchina.
Appena richiudo la porta di vetro alle mie spalle Tom mi soffoca in un abbraccio che ricambio volentieri dopo un attimo di esitazione
"Devo dirti una cosa..." dice senza sciogliere l' abbraccio
"Cosa?"
"Ti ricordi quando ti ho parlato del fatto che io e Bill abbiamo una band?-annuisco-bhè, il nostro bassista, Georg, è riuscito a contattare una casa discografica grazie ad alcune conoscenze e oggi a pranzo abbiamo incontrato un loro agente..."
"E?"
"Dobbiamo mandargli un demo e se gli piace... Bhè, incideremo un disco!"
"Cosa?! Non posso crederci! Questo è... Fantastico!" dico allontanandomi da lui per poterlo guardare negli occhi
"Lo è! Rachel, questo è un sogno!" Al sentir pronunciare quel nome il mio stomaco inizia a ballare la mazurca insieme al mio cuore e Tom se ne accorge.
"Oh... Scusa io... Corby, non volevo..."
"Non fa niente. Sbagliare è umano, giusto?" dico sedendomi sul divanetto
"Mi dispiace davvero. - Io scoppio a ridere- Ok, l' hai presa meglio di quanto pensassi..."
"Scusa, ma mi sono- prendo fiato per soffocare un alitra risata- mi sono ricordata una cosa e non sono riuscita a restare seria..." Continuo a ridere incontrollata
"Bhè, quantomeno non te la sei presa troppo per la storia di... Si, insomma, hai capito..."
"Tom, puoi pronunciare il nome Rachel. Solo, non per indicare me." Faccio spallucce
"Ok, scusa ancora." Tom si siede di fianco a me con un braccio disteso sullo schienale e con il suo solito fare da orso
"Ehi, sono felice per te!" dico sorridendo restiamo qualche secondo in silenzio, come per dire mille cose che non si possono esprimere a parole e poi Tom decide di cambiare discorso: "Quindi avete una casa a Miami, continui a sorprendermi..."
"In realtà non è mia, anzi non è di nessuna di noi, ma di un amico della mamma di Chris che ci ha dato la possibilità di usufruirne dato che la figlia non lo fa..."
"Perchè proprio a voi?" Eh, sapessi... Il ricordo che rievoca questa domanda mi fa nascere un sorriso spontaneo, potrei passare ore a raccontare la sera in cui abbiamo conoscuto Giuseppe, ma è una storia troppo lunga, quindi mi faccio appello a tutte le mie capacità di sintesi
"All' inizio lo ha chiesto a Chris, poi conoscendoci è rimasto... Positivamente colpito da noi quattro quindi l' invito si è esteso a tutte..."
""Bhè, credo che chiunque vedendo voi quattro assieme resterebbe positivamente sorpreso..."
"Dovrebbe essere una presa per il culo?" chiedo a metà tra lo sconvolto e l' ironico
"No, solo... Siete delle ragazze... particolari..."
"Si, te lo concedo..."
"Sai che questa notte ti ho sognato..." dice con indifferenza
"Davvero?! E com' era il sogno?" chiedo sinceramente curiosa
"Non te lo dirò, neanche sotto tortura..."
"Per favore..." lo imploro assumendo un espressione di supplica invidiabile
"Niente da fare..."
"Ok, allora non saprai mai il sogno che ho fatto io su di te..." Non mi impegno neanche a far si che le mie parole suonino reali
"Non ci casco Corby..." (Come volevasi dimostrare...)

"Passamele, passamele!" sento gridare Anmary dall' altro capo del telefono. Si, le nostre amiche sono tornate a casa e ci hanno telefonato dall' aeroporto di Malpensa. Mary partirà per Londra tra due giorni, ha approfittato delle ferie per far visita anche ai suoi genitori. In questo momento noi siamo sedute sui gradini in pietra di fronte al nostro portone rosso.
"Ok, calmati...- dice Mary rivolta a 'miss. agitazione'- Vi passo An altrimenti mi scuoia viva... Ci sentiamo quando torno in Inghilterra..." Prima di riuscire a dire un ' Ciao, ci sentiamo' Anmary ha già iniziato a raccontarci quello che vuole raccontarci, tipico...
"Voi non potete immaginare quello che ho sognato in aereo! Allora, ero in una stradina a Bergamo, quella di Città Alta con i negozi, solo che ero di fronte ad un posto che li non esiste e c'erano alcuni nostri amici tra i quali noto Stefano. Lui stava attaccando la spina della televisione e io corro verso di lui dicendogli di non farlo, ma prima che mi senta lo fa e muore fulminato, allora io gli dico 'Non morire, io ti amo'. Poi mi sono svegliata di soprassalto, ho anche picchiato la testa contro il finestrino dell' aereo. Cosa ne pensate?.."
I miei stati d' animo sono passati dall' interessato, allo stupito, per poi diventare sorpresa(al 'ti amo') e divertita ; ora sono senza parole. Anmary non aveva mai considerato molto Stefano e dall' indifferenza al amore, bhè, c'è una bella differenza!
"Non saprei An.- Mi precede Chris- Forse e solo un sogno, o forse no. Vedi cosa succede in questi giorni"
"Sono daccordo" sostengo la teoria di Chris.
Mentre lei continua a parlare con An io mi distraggo notando un gattino nero che cammina per strada annsando quà e là. Sembra affamato così gli lancio un pezzo della crocchetta di pollo che sto mangiando, un po' mi dispiace darla via, ma la pietà per questo povero animale ha la meglio sul mio attaccamento al cibo. Lui si avvicina al pezzetto di carne, lo annusa un po' poi lo divora. Io sorrido mentre la voce di Chris rimbomba nella stradina vuota.
"Davvero?!- dice a An- No, non ci posso credere. Stavano così bene assieme... Va bè, se sai qualcosa di nuovo chiama, ci sentiamo comunque appena ci danno, se ci danno le ferie... Ok, ciao..." Chris rimette il telefono nella sua borsa mentre il gattino nero, finita la sua porzione di cibo, scompare dietro l' angolo.
"Cos' è successo di così incredibile?" chiedo
"Jody ha lasciato Michael perchè dice di essersi innamorata di un altro..." Inizialmente la notizia mi sorprende, ma infondo...
"Bhè, sono ufficialmente fidanzati da sempre, magari ha, che ne so, capito che stava con lui perchè era, in un certo senso obbligata dall' idea che lei stessa aveva di loro...- Però, che psicologa! Mi congratulo mentalmente con me stessa prima di spiegare bene a Chris ciò che intendo vedendo che lei non sembra essere d' accordo- Insomma, lei andava dietro a lui praticamente da quando sono nati, nella sua testa loro sono sempre stati fidanzati, si sarebbero sposati presto e magari avrebbero sfornato anche un paio di piccoli Jody e Michael, dico solo che forse si è accorta che non deve necessariamente essere così e ha deciso che è il caso di fare nuove esperienze per capire se quello che prova per Mike è davvero amore o solo una profonda amicizia tra due persone che si conoscono da tutta la vita..."
"A colazione hai mangiato il nostro vecchio libro di Scienze Sociali?" mi domanda Chris perplessa.
"Forse..." Ridiamo un po', quando veniamo illuminate dalla luce abbagliante di due fanali. La macchina nera si ferma proprio davanti a noi che riconoscendola ci alziamo dai gradini e apriamo la portiera posteriore accomodandoci all' interno dell' abitacolo.
"Ciao!" esclamano in coro Bill e Tom

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Porgo a tutti le mie scose ufficiali. Non ho scritto per un sacco di tempo, in parte perchè di tempo non ne avevo in parte perchè non avendo internet sul computer fisso ho fatto un mezzo casino cn chiavette e file...
Cmq ho quasi finito anche il prossimo capitolo, spero di riuscire a postarlo presto ^^
Baci,
Corby

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