23 agosto 2010

RACCONTO- 7° parte

Cap.7
La casa degli orrori


Martedì 01 febbraio 2015-06.15
Aeroporto di Amburgo. Sei di mattina. Si, di mattina, perchè ovviamente Annamaria ha sbagliato a darci l' orario la prima volta ed è riuscita ad avvertirci solo domenica sera che l' aereo sarebbe arrivato sostanzialmente all' alba e non al tramonto.Comunque, nonostante l' ora, non così insolita in questi giorni di studio, sprizzo di energia. Le mie migliori amiche stanno per arrivare, io e Chris non le vediamo da quasi un anno e siamo impazienti, elettrizzate all' idea di poter finalmente passare del tempo in loro compagnia.
Siamo di fronte all' uscita dei passeggeri in arrivo già da un quarto d'ora. C' è stato un ritardo di venti minuti, ma non è un grande problema, con la sfortuna che perseguita me e Chris potevamo aspettarci di peggio.
"In teoria dovrebbero essere arrivate." dice Chris con gli occhi fissi sul cartello arrivi
"Già, il tempo di pr
endere i bagagli e usciranno" ci scambiamo uno sguardo d' intesa per poi tornare a fissare la porta che nel giro di qualche secondo si apre. Sto trattenendo il fiato e sono più che certa che Chris stia facendo lo stesso, ma le nostre aspettative vengono deluse quando vediamo uscire un ragazzo alto, di vent' anni circa, in maglietta e jeans e che trasporta un enorme valigia; viene letteralmente travolto dall' abbraccio di una ragazza che avrà almeno dieci anni in più di lui e da una bambina festante che gli urla un "Bentonnato tio!". Mi nasce spontaneo un sorriso. Amo l' aria che si respira nella zona arrivi degli aeroporti: è il posto dove la gete torna rilassata dalle vacanze o dove le sta inniziando, dove si ritrovano amici o parenti. In definitiva, c' è un atmosfera felice.
Escono altre dieci persone, altre venti, altre trenta, ma di Mary e Anmary non c'è traccia; finchè le porte automatiche si aprono e vediamo una faccia simpatica incorniciata da capelli castani sulla quale è stampato un sorriso
"Anmary!" gridiamo all' unisono io e Chris facendo spaventare la maggior parte delle persone nei paraggi
"Ciao banani!- dice lei, senza comunque uscire definitivamente- non sono arrivate le mie valige e Mary sta cercando di capire qualcosa di quello che dice il tipo che dovrebbe sapere dove sono..."
"Tipico" dico io
"Figurati se non succedeva qualcosa!" continua Chris. Anmary sorride per poi girarsi
"Dice che arrivano con il prossimo aereo..." è la voce di Mary
"Mary!" sempre io e Chris e sempre stessa reazione da parte dei passanti. Lei non fa in tempo a salutarci che le porte si richiudono, e quando si riaprono riusciamo a vedere entrambe le nostre amiche di spalle che stanno confabulando con un uomo vestito di nero. Si voltano verso di noi e Mary dice "Finchè non arrivano i bagagli non possiamo uscire..."
"E noi non possiamo entrare" dice Chris
"Secondo me è questione di minuti... Spero" Le ragazze si allontanano e la porta si richiude.
"Siamo riuscite a vederle solo per qualche secondo..." dico io triste
"Già. -mi balena in testa un idea e guardando Chris negli occhi sono più che convinta che lei stia pensando lo stesso
-Proviamo..."
"Non si aprirebbero le porte...- dico io. Lei mi indica una specie di scatolina nera sulla sommità dell' uscita. Dovrebbe essere il sensore di movimento che fa scattare le porte automatiche-Ok!" saltiamo la balaustra di ferro cercando di non farci notare e quando le porte si aprono siamo nella zona ritiro bagagli dell' aeroprto. Raggiungiamo Mary e Anmary che non si sono ancora accorte di niente.
"Ciao!" diciamo all' unisono ad un palmo dalle loro spalle. Entrambe si girano spaventate per poi saltarci al collo felici.
I nostri saluti, che prevedono un infinità di gidolini di abbracci e di baci, vengono interrotti da un polizziotto che si avvicina a noi declamando con un vocione possente "Voi non dovreste essere qui!"
"E voi non dovreste smarrire i bagagli, ma non sempre va tutto come si spera..." Dice Chris in italiano e quindi senza farsi capire dall' omone tedesco, che si arriccia i baffi in attesa di una spiegazione per lui capibile.
"Tra un attimo arriveranno le nostre valige e ce ne andremo tutte..." Si affretta a spiegare Mary
"Per caso è questa?" chede da dietro una scrivania coronata dall' insegna Bagagli Smarriti l' uomo in nero con il quale stavano parlando prima. Esce dalla sua postazione con un enorme valigia rosa (il genere di valigia che una persona normale userebbe per una vacanza di sei mesi in Norvegia)
"Si!" grida felice Anmary in italiano (Si è rifiutata di imparare il tedesco)
"Ya!" le fa eco Mary che invece l' ha studiato alle superiori
"Grazie!"
"Danke!"


Usciamo dall' aeroporto e prendiamo il taxi che è posteggiato di fronte
"Che brutto non avere la macchina" dice Anmary a circa venti secondi dalla partenza
"Purtroppo i soldi scarseggiano e non poter girare in macchina è l' ultimo dei nostri problemi" risponde Chris
"Non vi abbiamo neanche chiesto com' è andato l' esame ieri!"
"Già, com' è andato?" chiede Mary
io:"Bene, ma voi? Esami?"
"I miei stanno andando bene, tra due settimane ho il prossimo, ma avevo bisogno di una piccola vacanza prima di iniziare a studiare" dice Anmary
"Io inizio i miei più tardi, verso la fine di febbraio..."
Durante il tragitto parliamo del più e del meno, raccontandoci tutto ciò di cui non eravamo riuscite a parlare per telefono e, ovviamente, Chris tira fuori Tom, sembra che le piaccia torturarmi
"Corby ha un nuovo spasimante"
"Certo, due!" ironizzo io
"Chi è, chi è?" chiede Anmary ansiosa di saperne di più
"Nessuno, solo un cliente del negozio..."
"Se fosse solo un cliente della biblioteca/libreria non passeresti intere serate a parlarne..."
"Io non passo intere serate a... Bhè, pensala come vuoi Chris! Comunque tutte le volte che chiacchieriamo sei tu a tirar fuori l' argomento..."
"Oh, quindi Chris è innamorata dello spasimante di Corby?" riflette Anmary confusa
"Ma no, non capisci mai niente, Corby ha uno spasimante, solo che secondo lei è solo un cliente, mentre Chris è convinta che a lei piaccia lui e a lui piaccia lei, capisci?" cerca di spiegarle Mary
"No, sono ancora più confusa!" dice lei mettendosi le mani nei capelli. Il resto del viaggio lo passiamo cercando di spiegare a Anmary la situazione, senza successo fino a quando, mentre saliamo le scale della nostra plazzina lei esclama trascinando la sua enorme valigia:"Ah, ho capito! A Corby piace questo Tom, ma non lo sa ancora e, come tutte le volte, Chris lo ha capito prima e cerca di dirglielo!"
"Finalmente!" escalmano in coro Mary e Chris
"No,- dico entrando in salotto- non ha capito affatto! Cos' è questa storia che Chris capisce prima e che a me piace Tom?"
"La solita storia Corby..." mi dice Chris mettendomi una mano sulla spalla e sorpassandomi per fare strada alle altre fino alla camera. Io rimango nel salotto/cucina, imbambolata, e vedo Aki trotterellarmi in contro con un espressione che dice "che bello! Hai visto quanta gente?!". Io lo accarezzo "Almeno tu mi capisci, vero Aki?". Raggiungo le ragazze in camera che sono impegnate a guardare le foto appese al muro.
"Dovremmo fare un bel viaggetto insieme..." dice Anmary
"Infondo è un po' la nostra tradizione... Ogni vacanza un viaggio" continua Mary
"Già questo Natale è saltato..." An fa la faccia triste e implorante
Chris: "Il problema è che le poche ferie che abbiamo dobbiamo usarle per andare a trovare i nostri parenti..."
"Corby, non hai detto che questo Tom vive in ua super casa?"
"Si, perchè?"
"Sposatici, così vi mantiene lui e possiamo andarcene!" Io e le alte ridiamo e An: "Guardate che non scherzavo!"
"Se potessimo muoverci voi dove andreste?" chiedo io
"In Argentina!" dice sicura Annamaria
"Io andrei in Spagna!"
Chris:"Ci siamo già state Mary, comunque io andrei in Nuova Zelanda!"
io:"Vorrei vedere Los Angeles..."
An:"Io vorrei abitarci a Los Angeles!"
"Sarebbe bello se potessimo vivere lì tutte assieme..." dice Mary
"Io mi immagino in una casa sulla spiaggia, una casa a due piani, con una specie di bar all' aperto davanti al piano terra dove potremmo organizzare un sacco di feste... Poi vorrei una barca a vela" dico io fantasticando
Chris: "Bleah, che schifo la barca a vela!"
La discussione sulla barca a vela ci tiene impegnate per qualche ora, fin quando, verso le dieci, a Chris viene la brillante idea di andare a fare un giro e Anmary accetta a condizione di poter fare un po' di shopping.
L' idea è quella di andare al parco portandoci Aki e poi far vedere alle ragazze l' università e la via dei negozi che, come anche noi abbiamo scoperto solo da qualche settimana, è quella passante per l' uscita posteriore del campus.

"Quindi è qui che abita Tim, Jim, Ben..?"
"Tom, si chiama Tom, An!" La correggo io
"Si, quello lì insomma"
Villa Robkins si erge in tutta la sua terrificante magnificenza proprio di fronte a noi. Ora che la rivedo posso affermare con assoluta sicurezza che è la stessa casa del mio sogno, anche se non so come io abbia fatto a leggere l' intestazione in ottone.
"Chissà com' è dentro...?" chiede Mary
"Speriamo non inquietante come fuori..." dice Chris
"Se ti facessi invitare potremmo scoprirlo..."
"Figurati An, non conosco così bene Tom da autoinvitarmi a casa sua..."
"Allora potremmo entrare di nascosto..." suggerisce Chris
"Si, certo, poi rubiamo qualcosa così possiamo dimostrare di essere entrate nella casa dell' horrore!" scherzo io

Notte innoltrata, saranno quasi le cinque di mattina, e io, Chris, Anmary e Mary stiamo cercando di tornare a casa, cosa non facile dopo il mix letale di musica ad alto volume e alcool che ci siamo assorbite nel pub dal quale siamo appena uscite. Inebriate dall' indefinito numero di coktail che abbiamo bevuto questa sera, stiamo girando per Amburgo con la nostra casa come meta, ma senza idea di come arrivarci. Siamo aggrappate una all' altra per cercare di reggerci in piedi e camminiamo a onde risultando probabilmente molto ridicole, ma non me ne frega! Anch' io me la merito una serata di svago, per dimenticarmi per un po' che la vita è difficile e contorta.
Sento qualcosa di duro colpirmi il piede (o forse è il mio piede che ha colpito qualcosa di duro?) e cado a terra come una pera cotta. Inizio a ridere senza preoccuparmi minimamente di rialzarmi, sto bene qui sdraiata anche se il marciapiede sul quale sono caduta è freddo e bagnato. Chris, Mary e An si siedono di fiando a me appoggiandosi ad una colonna di marmo che sorregge un portico in pietra. Guardo meglio il portico e non ci metto molto a riconoscere la casa: villa Robkins.
"Uffa! Questa casa mi perseguita!" dico non curandomi del mio tono di voce molto alto. Chris si mette a ridere e non si ferma più.
"Entriamo?" chiede Anmary. Per assurdo che sia, quest' idea non mi dispiace affatto. Che male c'è? Solo per vedere com' è dentro...
"Certo, e come facciamo? Citofoniamo e chiediamo ' Scusi, la sua casa ci incuriosisce, ci farebbe il favore di farci entrare?'..." risponde Mary ridendo
Mi alzo e mi piazzo di fronte alla finestra del piano terra, appoggio piano la mano e... Come speravo! La finestra è aperta. Ringrazio i Kami giapponesi uno ad uno e informo le altre della mia fantastica scoperta.
"Chi entra per prima?" chiede Chris
"Io!" mi offro. Cerco di scavalcare la finestra, ma mi gira la testa per via dell' alcool, così cado piuttosto rumorosamente su un pavimento duro e freddo. Mi rialzo e cerco di capire bene dove sono. La luce della luna dà a questa stanza un aspetto quasi innaturale. Non ha niente di particolare, è solo un normale salotto: Una libreria con un televisore al plasma al centro, qualche libro e molti CD, un divano che sembra bianco (ma non sono così sicura che lo sia realmente) con puf coordinato sul quale è appoggiata una chitarra elettrica difronte al quale c' è un tavolino in legno basso sul quale sono appoggiati dei fogli disordinati e un grande tappeto che copre il piavimento di piastrelle. Non ha niente di particolare tranne il profumo: un profumo buonissimo, inebriante, non so descriverlo, semplicemente un buon profumo, anzi, il più bono che io abbia mai sentito. Sento un tonfo alle mie spalle e mi giro per trovare le mie tre amiche sul pavimento una sopra l' altra.
"Eravamo indecise su chi dovesse entrare per seconda..." si giustifica Chris bisbigliando e ridendo. Si alzano con fatica, barcollando, e mi raggiungono al centro della sala
"Mi considero delusa!" dice Anmary
"Si, alla fine è solo una casa normale..." continua Mary. Io mi siedo sul divano e mi viene l' impulso di sdraiarmi e dormire, cosa che non vedo il motivo di non fare, così mi sdraio e chiudo gli occhi, sento Chris sedersi di fianco a me
"Io non mi alzo più..." dice. An e Mary si mettono a ridere interrompendosi di colpo quando una luce illumina l' ingresso. Io non mi scomodo e neanche Chris, mentre le altre si spaventano e corrono alla finestra; le sento bisbigliare un po', ma non distinguo più le loro voci e nel giro di qualche secondo mi addormento.


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Scosate per il ritardo, ma la mia ispirazione è (pr dirla in parole povere) andata a farsi fottere...
Spero non sia così banale come sembra a me...
Chris, la soffitta è bellissima e anche quella di Amburgo.
Spero di riuscire a postare prima della fine delle mie vacanze in Sicilia (il 27)
Baci,
Corby

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