Ricordo che quando ero piccola, nei momenti tristi, mi piaceva inventare canzoni. Avevo iniziato un giorno in cui avevo litigato con la mia amichetta del cuore alle elementari e da quel momento lo avevo fatto spesso. Non le scrivevo, non ci pensavo veramente, mi limitavo a canticchiare tristi canzoni inventate su due piedi con melodie a caso, calciando i poveri sassolini che si trovavano sul mio cammino, trascinando i piedi per il cortile della scuola. Ora invece quando sono triste o particolarmente malinconica non canticchio più tra me e me, ma parlo. Come se qualcuno mi stesse effettivamente ascoltando, mi capita di sdraiarmi sul mio letto e di lasciare andare le parlole, come un fiume in piena. Credo che il canto prima e il parlare ora siano un modo per riuscire a capire meglio quello che ho dentro, anche se la maggior parte delle volte le cose che dico sono frasi che non hanno alcun collegamento tra loro e il risultato e un discorso sconnesso, eppure, una volta lasciato uscire tutto quello che ho dentro mi sento meglio. Vorrei tanto avere un registratore per sentire quello che dico in quelle occasioni, occasioni che sono spesso suscitate da qualcosa che faccio.
Il discorso che ho fatto tra me e me questa sera è stato suscitato da una cosa che ho letto: il post di Chris sulla 3B.
Anche io non posso fare a meno di pensarci e, quando verso la fine della scuola pioveva tutti i giorni, ho immancabilmente ricordato l' ultimo giorno di scuola dell' estate 2008 quando "anche il celo piangeva con noi"... E questo ricordo ha portato con se tutti gli altri che però sono riuscita a mandar giù e a chiudere in un angolino del mio cuore e della mia anima perchè mi dicevo che era arrivato il momento di andare avanti. Le cose con la classe stavano andando meglio, l' assenza di Chris ha portato a delle conoscenze forzate poichè infondo, come tutti gli esseri umani, sono anch' io un animale sociale e ho bisogno di parlare con qualcuno, e per un po' mi è piaciuto illudermi che qualcosa stesse cambiando, che le persone intorno a me fossero diverse, che i giudizi che avevo dato di loro fossero sbagliati, ma non è così. Niente è cambiato, le persone non cambiano, non come io vorrei che cambiassero, perchè il mondo è fatto così e il fatto che io, nella situazione in cui sono ora, mi senta fuori posto non cambierà certo grazie a loro. Leggere quel post questa sera ha riaperto la scatola nella quale avevo stipato i ricordi riaffiorati in questi giorni e ha dato vita ad una chiacchierata con me stessa come quelle che non avevo da tempo. Tutto ciò che è successo in quei tre anni pazzi, tutte le persone che ne hanno fatto parte e tutto ciò che è cambiato dalla fine delle scuole medie ha forgiato indelebilmente il mio carattere, la mia persona. Sono quello che sono perchè ho vissuto quello che ho vissuto e ho fatto le scelte che ho fatto e questo mi ricorda che io ho scelto di non dimenticare, ed è proprio per questo che ora mi vergogno del fatto di aver pensato di poter semplicemente reprimere quei ricordi per continuare a vivere la mia illusione. Una volta una persona mi ha detto: "Ciò che la vita ci offre e ciò che noi ne facciamo contribuiscono a renderci ciò che siamo.". Bhè, la vita mi ha offerto la possibilità di conoscere persone fantastiche e di vivere esperienze che non solo per la scelta che io e Chris abbiamo fatto sono indimenticabili e la vita mi ha anche fatto affrontare la perdita di quelle persone e la difficoltà di vivere con tanta nostalgia nel cuore; ora la domanda è: Cosa voglio fare di tutto questo?. Di certo so quello che non voglio fare, e cioè non voglio lasciare che la nostalgia e la tristezza mi rendano difficile ricordare la fortuna che ho avuto nel vivere quei meravigliosi tre anni e non voglio dimenticare o illudermi di poter semplicemente cancellare il dolore per la loro fine.
Perchè nonostante tutto quello che è successo dopo sono grata di aver condiviso parte della mia vita con quelle persone e vorrei solo sapessero che le ringrazio di cuore per tutto.
P.S. non per ricordarvi di ricordarmi, ma per ricordarvi che vi ricordo.
Baci,
Corby
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